
Ho scoperto in sogno che il cognome Marple, quello della celebre Miss, può essere ottenuto cambiando una lettera alla parola marble. Così, sempre in sogno, ho immaginato di scrivere polizieschi in cui l’investigatrice fosse la Signora Marmo, o forse Marzo, cognome ottenuto cambiando una lettera nella stessa posizione.
Nel sogno non ho considerato varianti non significative e ho trascurato Marco e Mario, forse considerandole banali. Sono rimasto nel dilemma tra la Signora Marmo e la Signora Marzo.
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Pensando a possibili trame, ho immaginato, chissà perché, di far partire l’azione in un negozio di fotografia in Cina, ma mi sono subito arenato perché, come potete immaginare, il compito era troppo difficile, soprattutto in sogno.
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Ho pensato allora, da sveglio, a un qualche gioco sui titoli dei romanzi di Miss Marple.
Sempre da sveglio, ho scelto il cognome Marzo, visto che era quello di un compagno pazzerello delle elementari e visto che il poliziesco italiano ha già, grazie a Maurizio De Giovanni, una Mina Settembre.
I titoli dei romanzi di Miss Marple, come pubblicati in Italia, non mi dicono molto, a parte uno, “Istantanea di un delitto”.
Se ripartiamo dal negozio di fotografia in Cina del mio sogno, l’istantanea di un delitto, o forse di un relitto, potrebbe essere in tema, magari tra le pellicole lasciate in negozio, come usava nel pre-digitale, per lo sviluppo e la stampa.
Perciò se un giorno troverete in libreria “Signora Marzo: istantanea di un relitto” non meravigliatevi.
Altri titoli sarebbero possibili, ma di “Assassinio allo spicchio” non riesco a immaginare la trama. Cambiando due lettere le possibilità aumentano, ma “Le torte nel villaggio” sembra più un caso per l’ispettore Bernabei (Barnaby), legato a una gara tra massaie in un comune rurale, mentre “Il torrone viene per posta” potrebbe essere un’idea interessante (da “La morte nel villaggio” e “il terrore viene per posta”).